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  • Redazione

Coronavirus/Appello all’intelligenza e al cuore

Quando questo numero della rivista raggiungerà i nostri lettori sarà passato più di un mese da oggi. Nessuno può prevedere cosa ne sarà del coronavirus che, sin dal suo nascere, tanto sta preoccupando il mondo intero. La speranza di tutti è che tutto sia già passato e lo stesso nome possa essere dimenticato perché il problema sarà stato risolto. Da quello che sta succedendo, però, non sembra che le cose andranno così. Le notizie che si accavallano da noi, e quelle che giungono dalle varie parti del mondo, non promettono nulla di buono. La preoccupazione - benché si stia facendo del tutto per arginarla -cresce di giorno in giorno. Così pure le misure di sicurezza diventano e - almeno nel nell’immediato prossimo futuro - diventeranno sempre più stringenti. A poco servono le ricerche sulla dietrologia per ricordare che pesti,cataclismi e altri virus sono stati superati e le guerre contro epidemie e mali anche peggiori sono state vinte. È vero.Ma è altrettanto inutile cantare vittoria prima che la guerra sia finita. Ammesso che ci sia ancora da cantare perché la guerra è sempre un male terribile e la gioia della vittoria deve tener conto della moltitudine di vittime - e anche in questo caso sono tante - che ognuno avrebbe sperato che non ci fossero state. Certo è che,comunque, davanti a mali insidiosi e devastanticome questo non si può rimanere a guardare: bisogna combattere tutti.Uniti.Ciascuno per la propria parte e al massimo che può, anche se nell’insieme del problema il massimo di ognuno, o di un intero paese, potrà apparire cosa piccola e insignificante. Occorre che il mondo intero sia unito, dal più piccolo al più grande. Con l’entusiasmo e la generosità dei tantivolontari (medici e infermieri…ma non solo!)che ci sono davvero di grande esempio. La parola virus (parola latina che significa veleno) sta ad indicare,nelcampo medico-biologico,“un parassita che vive e si moltiplica a spese di una cellula vivente”, sfuggendo anche le attenzioni più accurate dovrebbe sempre far paura...Il fatto è forse anche che oggi con la parola virus abbiamo preso confidenza, forse anche troppa. Confidando nelle nostre capacità, crediamo di avere sempre la possibilità di trovare un antivirus. Senza riflettere che se il virus è veleno l’antivirus è un altro veleno (probabilmente più forte) che a sua volta creerà altri virus e antivius… all’infinito. Con la conseguenza che non soltanto l’uomo ma l’intero creato ne paghi le conseguenze. Sembra che nel campo informatico ci siano di quelli che creano e mettono volutamente deivirus pervendere antivirus e vivono di questo. Ho letto anche che nel campo del marketing (altra scienza moderna) “il meccanismo della viralità è oggi particolarmente usato tanto da diventare una branca specifica detta marketing virale”. C’è da mettersi le mani ai capelli nel vedere a che punto l’uomo riesce ad arrivare quando si chiude nel proprio egoismo e si lascia portare dall’indifferenza e dal Male. Che non sia questa,che ormai dagli organicompetenti è stata dichiarata pandemia - l’occasione per dire basta a certe corse verso il buio e a uno stile di vita incontrollato che solo l’illusione ci fa vedere come frutto di progresso e di civiltà, facendo perdere addirittura ilconcetti fondamentali di libertà e di rispetto? È il nostro augurio… perché nulla vada perduto.


don Alberto Mariani

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