Le tre parrocchie di Isola e la parrocchia di Castelliri si sono ritrovate martedì 7 gennaio a S. Carlo e mercoledì 8 gennaio nella Chiesa dell’Immacolata per confrontarsi con il Vescovo su temi e aspetti della vita ecclesiale, come la Catechesi, la Liturgia e la Carità, e sul ruolo e significato delle aggregazioni laicali. Ne è venuto fuori un quadro fatto di luci e ombre, tanto da far dire al Vescovo che per certi aspetti più che una Visita ci vorrebbe un Sinodo per ridefinire il “modus celebrandi” e la partecipazione dei fedeli, spesso “praticanti non credenti”. Così come l’appartenenza ad un gruppo mai può essere esclusiva o limitativa, ma deve coincidere con l’appartenenza alla Chiesa –diocesi e parrocchia– condividendone in pieno il cammino. Tante le sfide lanciate, una fra tutte quella di riconsegnare la catechesi ai genitori, primi educatori dei figli, compito svolto sempre più per delega o per procura, in ogni campo. Da qui l’invito a fare sperimentazioni e laboratori, con piccoli gruppi, in maniera graduale e differenziata perché la richiesta dei Sacramenti, ridotta a consuetudine sociale,sia fortemente motivata ed evangelizzata. L’insistenza, quindi, è quella di promuovere la pastorale familiare in ogni ambito. Circa l’assenza dei giovani (e non solo loro!) nella Chiesa, una battuta del Vescovo è stata: “Più che chiederci perché sene vanno,domandiamoci se sono mai venuti!”, vale a dire:“Con quale consapevolezza di fede sono stati accompagnati nel loro cammino?” E richiamando la frase di S. Paolo “La fede non è di tutti”, ha ricordato che la fede è dono. Da chiedere. Da coltivare. Da custodire.
Redazione
Comments