Nella Collegiata di San Simeone Profeta di Alvito, nel pomeriggio di domenica primo dicembre,si è celebrato l’inizio della Novena in onore della Vergine SS. di Loreto. In una chiesa gremita, si è svolto, come da antica tradizione,il solenne rito della “calata della Madonna”: il simulacro che rappresenta la Santa Casa della Madonna di Loreto (attribuito a Giovanni Stolz e risalente alla fine del XVIII sec.) viene fatto scendere, o meglio “volare”, dalla nicchia della cappella del coro, dove abitualmente è conservato, fino al centro del presbiterio, ai piedi dell’altare maggiore, dove, per nove giorni, l’effigie rimane esposta alla venerazione dei fedeli. Particolarmente significativo è stato il fatto che quest’anno, l’inizio della Novena sia coinciso anche con l’inizio del nuovo anno liturgico e del Tempo di Avvento,come a volerci ricordare che Maria,modello esemplare dell’attesa, nel cui grembo il Verbo si è fatto carne, è sempre pronta a sostenerci nel nostro cammino comunitario di crescita spirituale, accompagnandoci incontro al Signore che viene a salvarci. A tal proposito, la celebrazione non è stata solo un momento per rinnovare una devota e preziosa tradizione tramandataci dai nostri antenati,ma ha rappresentato anche l’occasione per volgere gli occhi al futuro e dare il via, per il secondo anno consecutivo, ad un’iniziativa che possa contribuire a far maturare e a rendere sempre più viva e vitale il senso ecclesiale della fede e il cui slogan suona così: “Facciamo Famiglia Pregando: La famiglia che prega unita,rimane unita e diventa Chiesa”. In particolare, il parroco, don Alberto, ispirandosi alle parole di Papa Francesco e del nostro Vescovo Gerardo, ha voluto mettere in evidenza come la famiglia abbia intrinseca la vocazione ad essere “Icona di Dio” e dunque a rendersi “chiesa domestica”, a trasformarsi in una “piccola chiesa”. Lo spazio vitale della famiglia, allora, luogo teologico dove si manifesta l’amore creativo e fecondo di Dio, può trasfigurarsi in uno spazio dove incontrare il Signore, dove permettere a Cristo di sedere alla nostra stessa mensa,dove sperimentare l’affetto e ilcalore della presenza divina. La stessa comunità parrocchiale, in tale prospettiva, non è altro che una “famiglia di famiglie”, la cui vita e la cui crescita può essere promossa solo attraverso l’unione deicarismi e dell’impegno unico e irripetibile di ciascun membro. A tal proposito, le famiglie sono state invitate a vivere in modo più intenso il periodo liturgico “forte” di Avvento-Natale e a valorizzare il momento della preghiera. Infatti, è attraverso la coltivazione di pratiche comuni di testimonianza di fede e preghiera in famiglia che può essere incoraggiata la crescita nella spiritualità delle nuove generazioni e la promozione del loro cammino di fede. Più nello specifico,l’impegno si articola su tre piani: personale (preghiera del mattino e della sera), familiare (momento di riflessione e preghiera in famiglia) e comunitario (partecipazione all’Eucarestia domenicale). E tutto ciò da realizzarsi attraverso l’aiuto di una piccola guida con meditazioni e brani evangelici da condividere quotidianamente in famiglia. L’obiettivo è quello di riuscire a vivere i giorni di Avvento e Natale in maniera più intensa, assaporando piccoli spazi di silenzio e raccoglimento orante,mettendo da parte per un attimo la frenesia della quotidianità,lasciando cosìche il proprio spirito, come Maria, si faccia grembo accogliente della Parola che viene nel mondo e ricentrando la mente e il cuore sull’essenziale, il dono di un Dio che per amore si fa uomo e giunge con la sua luce a rischiarare le tenebre delle nostre vite.
Paolo Pizzuti
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